La caldaia è il principale sistema di riscaldamento di un’abitazione o di qualsiasi altro luogo che necessita di essere scaldato ed in cui è ovviamente necessaria anche l’acqua calda. Quando si parla di riparazione delle caldaie poi sono molti i fattori da tenere a mente perché inevitabile che nel corso del tempo alcuni componenti che consentono il corretto funzionamento della caldaia possono usurarsi. Valvole per l’acqua o per il gas, sonde per le temperature, centraline, scambiatori primari o secondari, microinterruttori, membrane o altro, sono solo alcuni delle componenti di una caldaia che vanno tenute sotto controllo.

Vediamo dunque quali sono le loro caratteristiche e se in caso di malfunzionamento sia necessario acquistarli nuovi o usati.

Componenti della caldaia: quali sono

Ogni caldaia ha una serie di componenti necessarie per un funzionamento corretto:

  • Modulo di accensione: scheda secondaria, il più delle volta inserita nella scheda gestione. In alcuni modelli può essere montata sulla valvola a gas. La sua funzione è quella di controllare l’accensione e la modulazione della fiamma.
  • Circolatore: è il centro della caldaia in quanto serve per movimentare l’acqua tecnica presente nel circuito primario. Quest’acqua assorbe il calore della fiamma e viene spinta tramite le tubazioni dell’impianto ai radiatori. In caso di acqua calda sanitaria viene fatta circolare l’acqua tecnica all’interno della caldaia scambiando il calore con acqua calda sanitaria tramite apposito scambiatore secondario.
  • Scambiatore primario: assorbe il calore della fiamma e lo trasmette all’acqua tecnica. Può essere di due tipi: monotermico con due attacchi (mandata e ritorno) oppure bitermico con ben quattro attacchi ( a quelli di mandata e ritorno si aggiungono quelli dell’acqua calda e dell’acqua fredda).
  • Scambiatore secondario conosciuto anche come scambiatore a piastre: serve per acquisire il calore dal circuito primario dell’acqua tecnica e per trasferirlo all’acqua calda sanitaria.
  • Vaso di espansione del riscaldamento: serve per compensare la dilatazione termica dell’acqua nell’impianto come se fosse un riduttore o controllore della pressione dell’acqua tecnica.
  • Vaso di espansione sanitario: non sempre è presente in tutte le caldaie, serve per stabilizzare la pressione dell’acqua calda sanitarie nel caldaie in cui sono presenti accumuli o micro accumuli sanitari.
  • Tubicini venturi: consentono il collegamento tra ventilatore e pressostato aria, un organo di sicurezza formato da un contatto che avvia l’accensione del bruciatore quando i condotti fumi non sono ostruiti.
  • Bruciatore: il più delle volte è costituito da una struttura in acciaio inossidabile e serve per mantenere e garantire la combustione di aria e gas nell’apposita camera di combustione.
  • Valvola del gas: costituita da bobina elettrica collegata alla scheda elettronica e due rampe di gas. Grazie alla corrente elettrica, la bobina fa passare il gas al bruciatore in un primo stadio con accensione lenta e in secondo stadio con la modulazione.
  • Flussostato: dispositivo in cui avviene il passaggio dell’acqua fredda in ingresso della caldaia. Quando si apre il rubinetto dell’acqua calda sanitaria, il flussostato comunica alla scheda gestione il passaggio del flusso di acqua e la successiva chiusura del contatto elettrico aperto.
  • Flussometro: segnala alla scheda gestione il passaggio dell’acqua fredda e trasmette un segnale che indica la portata dell’acqua.
  • Ventilatore o estrattore fumi: consente l’adduzione di aria comburente dall’ambiente esterno ed espelle i gas prodotti dalla camera di combustione.
  • Valvola di sicurezza o valvola di sovrapressione: è importante perché previene i valori alti della pressione che potrebbero essere dovuti a diverse cause. Se si superano i 3 bar la valvola si apre e perde acqua.
  • Valvola di sfiato automatica: elimina in automatico parte dell’aria in eccesso presente nel circuito del riscaldamento.
  • Idrometro per caldaie: dispositivo di controllo, serve per indicare la pressione di esercizio dell’acqua tecnica del circuito del riscaldamento nella caldaia.

Ricambi per la caldaia: meglio nuovi o usati

Nella stragrande maggioranza dei casi se una componente della caldaia non funziona più al meglio delle sue potenzialità è perché si è usurata nel tempo e per far sì che la caldaia torni a funzionare, sarà necessario procedere alla sostituzione. Il ricambio deve essere appositamente indicato per il modello di caldaia sul quale verrà installato e deve essere accompagnato dalla relativa garanzia.

E’ sempre preferibile utilizzare ricambi nuovi piuttosto che quelli usati perché nella stragrande maggioranza dei casi i ricambi non hanno un costo eccessivo e quelli usati hanno comunque già subito cicli e lavoro.

Tra le componenti che si può aver bisogno di sostituire c’è senza dubbio la valvola di sicurezza della pressione. Questo esempio è emblematico del fatto che la valvola inizia a malfunzionare e pulirla o sostituirla con un prodotto usato può essere del tutto inutile. A ciò si aggiunge anche che una valvola nuova ha un costo davvero irrisorio, spesso compreso tra i 5 euro e i 30 euro. Il prezzo può salire a seconda delle componenti della caldaia come nel caso dello scambiatore per il quale però si può procedere anche ad un’apposita pulizia. Il prezzo di una scheda principale si aggira attorno ai 170 euro e il flussostato per l’accensione può costare circa 50 euro.